Scopriamo insieme cos’è la termografia, quando si usa e perché le indagini termografiche possono farci risparmiare
Sappiamo bene quanto la tecnologia stia rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita. Spesso le innovazioni non fanno che complicarci la vita, ma qualche volta possono rappresentare davvero una positiva rivoluzione. È questo il caso della termografia applicata all’edilizia.
Le indagini termografiche sono oggi richieste per individuare infiltrazioni di umidità, sprechi di energia e stato di manutenzione degli edifici. In che modo? La termografia permette di “vedere” la temperatura degli strati interni delle superfici e di indagarne lo stato.
Come funziona
La termografia permette di “fotografare” le temperature delle superfici di un manufatto, acquisendo immagini nel campo dell’infrarosso. Ciò è possibile attraverso una speciale telecamera che consente il rilevamento della distribuzione superficiale delle temperature.
Mediante tale indagine è possibile studiare grandi porzioni di edifici attraverso il loro comportamento termico, individuando anomalie e distacchi dei rivestimenti come intonaci, mosaici e piastrelle, oltre che la composizione e lo stato delle murature.
A cosa serve
Grazie ai suoi molteplici utilizzi, negli ultimi anni la termografia è oggetto di conferenze, articoli e pubblicazioni. Ecco alcuni dei principali usi:
Infiltrazioni: Grazie alla termografia è possibile individuare le infiltrazioni di acqua e umidità. Ad esempio è possibile stabilire la causa dell’umidità ed intervenire in modo mirato, evitando così di dovere demolire intonaci e massetti alla ricerca della causa. La termografia permette l’individuazione delle fonti di umidità perché l’area bagnata ha una diversa capacità di conduzione e conservazione del calore rispetto alle aree circostanti e viene così evidenziata da un colore diverso nella termografia.
Dispersioni termiche: La termografia viene utilizzata per individuare i “punti deboli” dell’involucro edilizio. Dall’immagine termografica sono facilmente individuabili quelle porzioni che disperdono più calore. In inverno, ad esempio, risalteranno come parti più calde le porzioni di facciata corrispondenti ai cassonetti delle serrande.
Composizioni murarie: Come abbiamo già detto, la termografia mostra colori diversi in base alla temperatura delle superfici fotografate. Come è logico, la temperatura delle superfici dipende in larga parte dalla composizione della muratura in quel punto. E’ evidente quindi che avremo una evidenziazione delle strutture intelaiate o dei cambi di tessitura muraria.
Verifica dei cappotti: quando è necessario stabilire la corretta posa di un nuovo cappotto termico o verificarne uno esistente, grazie alla termografia è possibile eseguire alcune verifiche. Tra queste il corretto accostamento dei pannelli, la presenza di ponti termici di facciata, l’assorbenza di acqua (in caso di cappotti in materiali fibrosi), la tassellatura ed eventuali distacchi dei pannelli dal supporto.
Stato di conservazione delle finiture: la termografia permette di individuare la presenza di degradi nelle finiture, indipendentemente dal tipo. È possibile per esempio individuare lesioni e distacchi di un intonaco, la sua aderenza al supporto murario e alle strutture portanti. Questo consente in caso di ristrutturazione di individuare i punti di intonaco maggiormente degradati e provvedere alla loro rimozione. Con notevole risparmio di costi e maggior precisione nell’intervento.
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